Dovendo decidere tra più progetti in sede di divisione ereditaria, il giudice può approvare quello che determina minori conguagli
Quale criterio deve utilizzare il giudice nel decidere quale progetto utilizzare in sede di divisione ereditaria? Per la Cassazione un possibile criterio da adottare è quello dei minori conguagli che derivano in fase di assegnazione dei cespiti.
La Corte richiama anzitutto il principio (Cass. n. 17862/2020) per il quale nella divisione ereditaria non si richiede necessariamente, in sede di formazione delle porzioni, una assoluta omogeneità delle stesse porzioni.
È infatti ammesso che nell’ambito di ciascuna categoria di beni immobili, mobili e crediti da dividere, taluni di essi possono essere assegnati per l’intero ad una quota ed altri, sempre per l’intero, ad altra quota, salvi i necessari conguagli.
Questo perché il diritto dei condividenti ad una porzione in natura di ciascuna delle categorie di beni in comunione non consiste nella realizzazione di un frazionamento quotistico delle singole entità appartenenti alla stessa categoria, ma nella proporzionale divisione dei beni compresi nelle tre categorie degli immobili, mobili e crediti.
Si deve inoltre evitare un eccessivo frazionamento dei cespiti in comunione.
Questo per evitare pregiudizi al diritto preminente dei coeredi e dei condividenti di ottenere in sede di divisione una porzione di valore proporzionalmente corrispondente a quello della massa ereditaria, o comunque del complesso da dividere.
Le ragioni della decisione
Per tutto quanto riferito, nell’ipotesi in cui nel patrimonio comune vi siano più immobili da dividere, il giudice del merito deve accertare se l’anzidetto diritto del condividente sia meglio soddisfatto attraverso il frazionamento delle singole entità immobiliari oppure attraverso l’assegnazione di interi immobili ad ogni condividente, salvo conguaglio.
Inoltre, come è stato anche ribadito in altro precedente (Cass. n. 726/2018) in tema di divisione ereditaria, il giudice, nello scegliere fra più progetti di divisione quale approvare, ben può privilegiare quello che limita al massimo la misura dei conguagli, così assicurando che la quota sia prevalentemente formata in natura.
Cassazione Civile Ord. n. 17176 anno 2024
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