La successione testamentaria si distingue dalla successione ex lege in quanto trova titolo nel testamento, cioè in un atto con il quale una persona dispone dei propri beni per il tempo della morte.
Tuttavia nel nostro ordinamento la successione testamentaria non è pienamente svincolata dalla legge, in quanto è soggetta a tutta una serie di limiti imposti dalle norme in materia successoria. Infatti la legge prevede delle quote spettanti ai legittimari, cioè ad alcuni particolari soggetti (tra quelli più vicini in linea di parentela) a cui viene riservata una quota di eredità anche contro la volontà del testatore.
La causa della successione testamentaria deve rinvenirsi nell’esigenza di dare assetto ai diritti della persona a seguito della sua morte e, insieme, nella funzione di soddisfare l’esigenza di liberalità del defunto.
Forme e contenuti del testamento
Il testamento può essere redatto sotto varie forme, le due principali sono quelle del testamento pubblico e del testamento olografo.
A seconda del contenuto, le disposizioni testamentarie si distinguono in:
- istituzione di erede, per mezzo del quel il testatore nomina uno o più eredi e dispone dell’intero patrimonio o di una sua quota, senza una specificazione dei beni lasciati in eredità
- legato, attraverso il quale il testatore dispone di uno o più beni specificamente identificati.
Rapporti tra successione con testamento e successione legittima
La successione testamentaria può concorrere con la successione legittima nel caso in cui il testatore non abbia disposto integralmente del suo patrimonio.
La successione ex lege si può trasformare in testamentaria se, nelle more della divisione dell’eredità sulla base della legge, è ritrovato il testamento del de cuius (Cass. sentenza n. 24184/2019)
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