La divisione ereditaria consiste nel complesso delle operazioni destinate allo scioglimento della comunione ereditaria che si costituisce all’apertura della successione.
Oltre alle norme specifiche dettate in materia di successione, alla divisione ereditaria si applicano le norme previste per la comunione in generale.
Tipologie di divisione ereditaria
La divisione può svolgersi nelle seguenti modalità:
- contrattuale (consensuale, convenzionale o amichevole): ha luogo nell’esercizio del potere di autonomia privata con le modalità stabilite dagli stessi coeredi e sulla base dell’unanimità dei consensi
- giudiziale: è quella deliberata ed attuata dall’autorità giudiziaria quando, mancando l’unanimità dei consensi, uno o più coeredi promuovono l’azione giudiziaria di divisione ereditaria
- testamentaria: operata personalmente e direttamente dal testatore, il quale ha la possibilità di dividere i suoi beni tra gli eredi per mezzo di un testamento.
I soggetti interessati alla divisione sono tutti i successori, sia a titolo universale che particolare che abbiano assunto la qualità di erede o legatario.
In caso di divisione giudiziale si ha un’ipotesi di litisconsorzio necessario che prevede la partecipazione obbligatoria nel giudizio di tutti i coeredi.
Ciascun erede può chiedere in qualsiasi momento lo scioglimento della comunione ereditaria. Tale facoltà è un un diritto potestativo non soggetto a prescrizione o decadenza. Tuttavia è salva la possibilità che l’esercizio del diritto resti sospeso per un tempo ragionevole in virtù di particolari disposizioni testamentarie.
La divisione contenuta nel testamento
La divisione può anche essere stata disposta dal testatore, ma in questo caso non si tratta di una vera e propria divisione. Agli eredi vengono infatti assegnati direttamente i beni ereditari, senza che si formi la comunione ereditaria.
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